SALA DELLE PERSONALI STORICHE

I quadri esposti in questa sala sono quelli che Testoni ha voluto come manifesti delle sue personali più importanti e propongono un viaggio a ritroso nella sua vita artistica.

“RIFLESSI”
E’ stata l’ultima mostra, del febbraio 2005, alla cui organizzazione Testoni ha partecipato, pur non essendo riuscito a vederla allestita a causa della sua scomparsa prima dell’inaugurazione. Ci ha salutati così, invitandoci ad avere il coraggio di guardare dentro di noi attraverso i suoi quadri, per cogliere “di riflesso” la nostra umanità, nella speranza di uscire dal tunnel di violenza e di guerre che stanno caratterizzando la nostra epoca.

“JAVAN”
Del settembre 2003 la mostra da lui voluta per salutare il figlio Ivan, del quale ha esposto i disegni da cui ha tratto i quadri presentati insieme: “…una mostra per il sorriso di un bambino…”.

“PER ELISA…OPERE BARBARE”
Ad ottobre 1995 due artisti insieme a Testoni hanno proposto le loro opere.“Terra, fuoco, colore”: i quadri presentati da Testoni erano sulla caduta del muro di Berlino e sui “peccati capitali” dell’uomo.

“JRONIA”
Nel 1988 Testoni esponeva due serie di quadri: Le Donne e Le Città, che rappresentavano due facce della stessa moneta. I movimenti femministi degli anni ’70 avevano lasciato molte donne in un caos di identificazione: l’esasperazione dell’autodeterminazione e il non mutamento del sistema in cui tale autodeterminazione avrebbe dovuto trovare collocazione, rendeva sole e disorientate molte di esse. Allo stesso modo Testoni rappresentava il dramma dello sviluppo incontrollato delle città durante gli anni ‘80: l’esasperazione del concetto di modernità, di produttività e frenetica proliferazione di attività finalizzate al solo profitto, senza alcun rispetto delle condizioni ambientali, rendeva gli appartenenti alle comunità cittadine disperatamente soli e privi di spazi “umani”.

“MEDIOEVO PROSSIMO VENTURO”
Del 1981. In questa importantissima mostra Testoni manifestava i suoi turbamenti e le sue preoccupazioni per la percezione dell’inizio di un’epoca di declino culturale, sociale e politico che seguiva la dissoluzione del sogno di cambiamento delle giovani generazioni. Immediatamente dopo la fine degli anni ’70, lui capiva che la restaurazione attuata per sedare i movimenti del ’68 e del ’77, avrebbe generato un lungo periodo oscuro e violento, una regressione verso l’omologazione, che avrebbe ripristinato un sistema di controllo sulla fantasia: il Medioevo.

“BOLOGNA CONTRO”
E’ del 1978 la mostra che Testoni presentò a Bologna, come contestazione alle vicissitudini politiche di quel periodo. La violenza degli scontri all’università del 1977, generata dall’incomprensione del sistema politico verso i giovani, la ricerca del “Compromesso Storico” tra la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista Italiano, hanno costituito per Testoni un momento di rabbia e di sofferenza, rappresentata con tagliente ironia nei quadri della mostra, alla quale parteciparono centinaia di visitatori.

Home Lo Spazio L'Uomo L'Artista Biografia Eventi Info Home