SALA DELLA DEPOSIZIONE

In questa sala si vogliono evidenziare due riferimenti che hanno sempre accompagnato la ricerca artistica di Gianni Testoni.
Il riferimento ai fiamminghi come tecnica di preparazione della tavola, appresa presso una famiglia di falsari bergamaschi all’inizio degli anni ’70, con l’uso del colore “lapidario, esplorato al diapason” (Angelo Calabrese), che, come nei quadri fiamminghi di migliore fattura, ci perviene inalterato anche nelle sue opere di vecchia data.
Ed il riferimento alla figura del Cristo, rappresentata in tanti quadri da Testoni e da lui percepita come “enigma” per la sua “scelta” di accettazione della Croce. Croce imposta in terra di Israeliani e Palestinesi, e più volte indagata nella sua opera pittorica alla ricerca di risposte ai suoi dubbi sul significato della vita e della morte.

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