Gianni Testoni | ||
Il sentimento sensibile all’arte giunge all’improvviso, senza farsi annunciare, coinvolge e avvolge, attrae, eleva e subito dopo destabilizza, tornando poi ad innalzarsi al mondo delle idee, verso la creativa libertà di pensiero. Osservo Gianni Testoni, abbandono per un attimo il concetto di critica e ugualmente incontro l’artista, l’esaltazione comunicativa dell’uomo per l’uomo che si fa arte; il segno vive secondo quella ricerca di conoscenza che conduce all’incessante mutamento di forme e di significati. Un’arte senza tempo, con riflessi utopici, immaginari, memorie interiori nate da intime verità, stratificate dall’autenticità del tormento. Il libero vagare della mente di Gianni lo ha sempre condotto a sottrarsi alle logiche prestabilite delle conformità conclamate. Si è allontanato ed abbandonato ad un mondo irreale, tracciando percorsi dove il dialogo con l’umanità non è troncato, è ricercato, invaso da un’esistenziale desiderio di armonizzarsi con l’essenza vitale. L’universo ricreato da Gianni Testoni è pervaso da figure insolite, grottesche, spesso esagerate – richiamano alla tradizione pittorica nordica e fiamminga soprattutto di Bruegel e Bosch - frutto della capacità evocativa in cui si riflette il sentimento della condizione del reale, della società contemporanea. Gianni mette in atto nella vita e nelle sue opere un confronto con il passato “osservando il futuro”, una sorta di comunicazione e riflessione sull’epoca sociale, culturale e politica. La strabiliante immaginazione di Gianni si unisce alle “umane vicende” interpretando lo spirito psicologico di un periodo, manifestandone idee, emozioni e sentimenti. L’opera d’arte per l’artista bolognese è uno specchio: chi osserva proietta sé stesso, il pensiero lo stato d’animo che lo pervade in quell’istante. Lo sguardo brama con inesauribile desiderio di conoscenza, si posa e scruta interiormente, vuole trasfigurare poeticamente la realtà. Una libera scelta che, se ad una prima e superficiale lettura può apparire violenta, ad una analisi più approfondita, si manifesta come una dimensione mitica che imprime alle figure e alle atmosfere un viaggio tra l’antico e il moderno, tra curiosità analitica, sguardi, espressioni e mondi surreali. Nel profondo dell’azione artistica, Testoni è riuscito ad esprimere le sue trepidanti inquietudini, rappresentando con la magia dell’animo il trionfo del sentimento sul dolore. Il viaggio di Gianni ci insegna ad osservare e riflettere sulla conformità e sulla differenza, a dialogare con la solitudine che è dentro ognuno di noi, ma soprattutto ad inoltrarsi nell’esperienza culturale del tempo della vita. Alberto Mattia Martini |
||